28 Jan ciao dio #2.
– Ciao dio.
– Oh, ciao sgorbietto.
– Eh, a tua immagine e somiglianza.
– Cretina.
– Eh, a tua immag…
– Piantala.
– Ok.
– Che ti serve?
– Mah, sei sempre così preso, non parliamo più come un tempo.
– Sono in sbattimento duro.
– Io te l’avevo detto di darti al marketing, ma tu con la fissa di fare il project manager, vedi come ti sei ridotto?
– Mi hanno fottuto nella job description.
– Eh. Senti, io sto partendo.
– Ah, figo, stavolta era un po’ che non andavi. Li hai presi i calzini?
– Sì, preso tutto. Crescendo si diventa bravi in queste cose. Però ti devo lasciare un po’ di cose che puoi gestire solo tu, ché io devo proprio andare.
– Aspetta che stacco Spotify e prendo appunti.
– Ma come Spotify?
– Eh va beh, con tutto quello che v’ho dato io, qualcosa indietro potrò pure prendere, no?
– D’accordo. Senti allora, segna. Benedire il viaggio della Patacchini che ne ha tanto bisogno. Assicurarsi che possa dormire almeno 13 ore al giorno senza disturbi di sorta, che possa fare sogni belli certificati dal tuo bollino qualità, che possa stendersi al mare e farsi almeno un bagno di quelli che puliscono l’anima (sei bravo in queste cose, giusto?), che possa tenere su la stessa maglietta per 17 giorni e che questa resti con lo stesso odore che c’ha adesso (questo è fondamentale), che possa mangiare a dismisura digerendo seduta stante tutto (non come l’altra sera dopo la cena al Greco con Sara), che possa avere il tempo e la calma di leggere un paio di libri e di scrivere un poco, che possa trovare la risposta che sta cercando, perché questo andare ha solo quello che scopo. Per una volta, Santo te, trovare una risposta.
– Hai finito?
– No, ancora tre cose. Bacia la fronte di chi non c’è più. Tieni stretto musetto. E, Dio, fammi fare la cosa giusta.
– L’anno scorso eri più simpatica.
– Ai bordi delle strade?
– Stupida.
– Nelle auto prese a rate?
– Smettila, su. Va bene. Posso passare a trovarti?
– Mah, no, dai. Se vieni ci leghiamo troppo e lo sai come la penso io sul legarsi. E poi al mare non ci puoi venire con quel tuo atteggiamento arrogante che te ne vai camminando sull’acqua, moltiplicando le cose. Insomma mi imbarazzi.
– Ok.
– Allora vado?
– Le mutande l’hai prese?
– Va be’, le compro. Ciao bello e impossibile
– Ciao, meraviglia mia.
– Ah dio.
– Eh?
– Per favore, puoi fulminare tutti quelli che non hanno i dubbi?
– No.
– Diarrea?
– Vattene.
– Ciao.